Mclaren P1: L' Hooligan delle Hypercar

Ecco la P1 in gita al Nurburgring
Per chi non lo sapesse, gli Hooligans erano quei tifosi di calcio inglesi che negli anni '70 e '80, alla fine delle partite, andavano a combinare disastri per le vie delle città; erano i ribelli dello sport. L' equivalente automobilistico di quei tifosi è proprio la Mclaren P1, e continuando a leggere l'articolo capirete perché.

Nel nostro blog abbiamo parlato in precedenza delle sue rivali: Ferrari LaFerrari e Porsche 918; entrambe auto velocissime, questo non si mette in dubbio, ma non estreme come si può immaginare. Auto con 800 o 900 cv, ma in un certo qual modo semplici da guidare, più simili a una berlina che ad un'auto da corsa. Ecco cosa non è la Mclaren; è il loro esatto contrario. Scorbutica, indomabile, diabolica e qualsiasi altra cosa vi possa venire in mente. Cominciamo parlando del suo cuore: prendete il motore della MP4-12C e portatelo a quota 737 cv grazie alla modifica dei turbo. Potrebbe bastare dato che la sua precorritrice, la leggendaria Mclaren F1, aveva un motore V12 con 627cv che la rendeva l'auto più veloce del mondo. Alla casa di Woking hanno detto di no ed hanno aggiunto un propulsore elettrico che aggiunge 179 cv, portando il totale a 916 cv. Meno della ferrari, questo è vero, ma non pensiate che venga battuta molto semplicemente. Solo per precisare, il motore elettrico è spinto da 6 moduli di batterie che possono essere ricaricate dalla rete elettrica o direttamente dal V8.


Passiamo ora a ciò che tiene assieme l'auto: il telaio. Nella fattispecie un monoscocca, ormai usatissimo nelle Super e Hypercar, in fibra di carbonio denominato MonoCage che però presenta un particolare abbastanza inedito: nel telaio infatti sono implementate sia le prese d'aria, sia il tetto. Ciò lo rende estremamente rigido come lo si può capire da un numero: 5000 gigapascal. Il peso di tutto questo complesso in carbonio è di 90 kg che rende il veicolo più leggero, grazie anche all'adozione di stratagemmi per limare il peso come ad esempio gli interni in carbonio che non presentano lo strato superiore di resina trasparente oppure il parabrezza studiato in modo da togliere altri 3,5 kg, in confronto a quello della 12C. Potrebbero sembrare piccolezze, ma se si pensa che alla Porsche hanno deciso di sostituire lo stemma in alluminio con un adesivo nella loro 911 gt2 rs per risparmiare peso, questo fa pensare quanto i produttori siano accaniti nel togliere anche solo pochi grammi. 


Stilisticamente parlando, a mio parere, non siamo di fronte ad un'auto di assoluta bellezza, ma da questo punto di vista tutto è soggettivo. In realtà la sua linea è stata studiata all'interno della galleria del vento per riuscire a sfruttare ogni millimetro cubo d'aria. La P1 infatti fende l'aria come fosse burro, ma allo stesso tempo riesce a raggiungere dei picchi di portanza impressionanti. Basti pensare che la punta massima di portanza al posteriore è di 600 kg. Cioè è come correre con un'auto da F1 in cima all'alettone!



Per finire, non posso non parlare degli interni: come per le sue rivali, anche Mclaren ha optato per la fibra di carbonio in gran quantità, e come accennato in precedenza questa fibra è senza lo strato lucido che la rende più grezza, ma che dà un senso di oscurità agli interni. Questa oscurità viene squarciata dallo schermo presente nel tunnel centrale, dalla quale si possono comandare buona parte delle funzionalità dell'auto.

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